Tre giorni di Natale!! meglio di così!
Ora siamo distrutti, ma è stato un Natale davvero...
speciale, diverso, coinvolgente,
felice, stancante, affollato, assurdo, sorridente, caldo, sentito,
religioso, frammentato, preparato, desiderato, sorprendente!
Primo Giorno (24): la vigilia di
Natale l'abbiamo passata a preparare il Nostro Natale..ovvero la
festa che avremmo vissuto con i nostri bimbi in orfanotrofio il 26.
L'idea iniziale era di preparare un pranzo vero e proprio per tutto
l'orfanotrofio, in modo che anche loro per una volta vivessero un
vero Natale (non sono abituati a fare grandi feste). Poi gli eventi
hanno fatto cambiare i programmi di tutti e quindi anche i nostri.
Quindi la nostra festa si è limitata al momento dolci del 26.
Dicevamo.. il 24 abbiamo fatto la spesa e abbiamo preparato, assieme
ad Elisa, una ragazza italiana che sta con noi qui all'orfanotrofio,
ad Hanne e a Nina, le due ragazze tedesche che si fermeranno qui per
nove mesi, dei biscotti con ricetta tedesca e il dolce al mars! Poi
abbiamo cucito (Elisa con il nostro sostegno più morale che
pratico!) le bandierine da appendere al soffitto; abbiamo creato
delle stelle con delle cannucce, le abbiamo dipinte d'oro e le
abbiamo appese nel salone; e abbiamo fatto, assieme ai bimbi,
l'albero di Natale su un cartellone, l'abbiamo appeso e ogni bimbo ha
attaccato la sua pallina, cuoricino, stellina :)
La sera poi Cenone dai ragazzi del
Cuamm!! serata in compagnia, molto piacevole, allegra. Abbiamo
respirato un po' di aria natalizia nostrana, aiutati dal cibo e dalle
canzoni a tema! Alle dieci la Messa che è durata un numero
incalcolabile di ore (non l'abbiamo vissuta proprio tutta tutta...).
Giornata stancante e allegra.
Secondo Giorno (25):
a l l u c i n a n t e. Il motivo per cui abbiamo dovuto posticipare
la nostra festa di un giorno è stato perchè una tipa della
televisione ha voluto offrire il pranzo di Natale a tre orfanotrofi
della regione di Iringa. É stata un'esperienza alienante, assurda e
per certi versi incomprensibile. Alle dieci circa in orfanotrofio è
arrivata una jeep con sopra 6-7 ragazzi con tanto di maglietta
arancione con il logo del programma televisivo, hanno cominciato a
fare riprese e fotografie in giro per l'orfaotrofio, hanno dato una
maglietta ad ogni bambino, ogni dada e ogni musungu (mancavano solo
le suore!) e se ne sono andati dicendo che alle undici sarebbe
arrivato un pullman a prelevarci. Alle 12.45 è arrivato un pulmino
mignon in cui, tutti pressati, ci siamo stati in metà di quanti
eravamo (…). Indi per cui ha fatto due giri (NB Tosa-Iringa: 40
minuti). Siamo arrivati completamente ignari di ciò a cui saremmo
andati incontro.. siamo entrati in questo salone enorme addobbato a
mo' di matrimonio: tavoli rotondi con tovaglie bianche, sedie
ricoperte bianche ecc. in fondo alla sala c'era un palco con due
poltrone tipo talk show. Pieno di telecamere e macchine fotografiche.
C'era una presentatrice che ha introdotto e fatto entrare sta tipa
che dev'essere famosa in tanzania che ha iniziato il suo programma
televisivo.. facendo salire sul palco i vari ospiti importanti e i
responsabili dei tre orfanotrofi. Immaginatevi questi 200 e passa
bambini seduti su sti tavoli enormi ad aspettare di mangiare
guardando sta pagliaccia che blaterava blaterava blaterava....
abbiamo mangiato dopo le tre!!! La parte peggiore è venuta quando
sta tipa ha cominciato a chiamare a ripetizione i tre orfanotrofi
dando regali con un'ostentazione fastidiosa. Quando poi ha tirato
fuori tre mazzette da cento mila scellini (meno di 50 euro) e li ha
dati mettendosi in posa per la “foto da benefattrice”.. volevamo
scappare!!
L'esperienza ha
sfiorato l'assurdo, però è stato quasi interessante vedere
quest'aspetto surreale della beneficenza. Siamo abituati a criticare
o apprezzare il modo di fare beneficenza dei bianchi. Vedere come dei
tanzaniani “aiutano” dei tanzaniani fa riflettere. Era
inevitabile durante il pranzo in quel salone asettico e colmo di
gente pensare al pranzo di Natale che magari stavano facendo le
nostre famiglie; però girarsi e incrociare lo sguardo di un bimbo
felice solo perchè sta bevendo una fanta o un succo di frutta..ci
faceva uscire un sorriso. E vedere come i nostri bimbi lottavano per
stare in tavolo con noi o si rifugiavano fra le nostre braccia per
scappare da questi estranei carichi di telecamere.... ci siamo
sentiti in una grande famiglia e siamo stati felici di aver vissuto
questo Natale con loro!
Giornata assurda,
estenuante ed interessante.
Terzo Giorno
(26) : Innanzi tutto i battesimi!! Qui i battesimi li fanno tutti
d'un colpo.. non esiste che uno battezza suo figlio quando vuole: o a
Pasqua o a S.Stefano. Non siamo riusciti a contarli, ma probabilmente
sono stati battezzati un centinaio di scricioletti cioccolatosi. È
stato emozionante nonostante la calca e la durata (4 ore di Messa). È
stato bello vedere il modo in cui questi genitori affrontavano questa
cosa: erano emozionati, trepidanti, preoccupatissimi dell'aspetto
(proprio e del figlio), delle foto e di tutto il resto. Non vi
descriviamo per filo e per segno la Messa, ma ci sarebbe da fare un
post solo su questo!! molto bello. Fatto sta che ora nel nostro
orfanotrofio ci sono 18 bimbi battezzati in più :)
Tornati a casa ci
aspettava la festa!! abbiamo pranzato tutti assieme nello stanzone
che avevamo addobbato e finito il pranzo abbiamo portato i vari dolci
e biscotti e i bimbi sono impazziti dalla gioia. Poi è venuto il
momento dei regali: assieme ad elisa avevamo pensato ad un regalo per
ogni Dada (un kanga, telo che si mettono in vita), ogni Kaka
(ciabatte) e per i bimbi (un cesto pieno di caramelle e
ciupa-ciupa!!). Sono stati molto felici... credo che i ragazzi non
avessero mai ricevuto un regalo di Natale e credo anche che la cosa
che più li abbia resi contenti sia stata la festa in sé! Mangiare
tutti insieme, festeggiare, vivere un'atmosfera di gioia e di
famiglia. Non sono cose così ovvie e frequenti qui. Tanto che
all'inizio vengono quasi accolte con diffidenza... ma poi riempiono
il cuore. A tutti. Tutti tutti, anche noi sciocchi musi bianchi che
crediamo di non saper gioire delle piccole cose.. e invece!!! :D
(inciso: le dade sono le ragazze-donne che lavorano e vivono
qui,seguono i bimbi e si occupano della cucna. I kaka i ragazzi che
che lavorano e vivono qui, si occupano degli animali, della cucina e
di tutto un po'.)
Buon Natale a
tutti! … e ci risentiamo a gennaio che domani partiamo per Pemba,
un'isola dell'arcipelago di Zanzibar dove passeremo il capodanno con
un gruppetto di italiani!
Memo&Gigia